mercoledì 20 gennaio 2010

stage shuang bishou

ragazzi quali sono state le vostre impressioni riguardo allo stage?
La parte tecnica,la parte teorica,l'aspetto legato alla struttura del corpo e dello sviluppo delle forze?

4 commenti:

  1. Beh a me personalmente è piaciuto parecchio,anche se i doppi pugnali in teoria non fanno parte delle armi principali dei Meihua e del nostro percorso.Per prima cosa posso dire che ho e c'è ancora molta strada da fare,visto che sono un giovane praticante,quindi non avrei al pieno le risposte,a mio parere mi sento ancora un vaso "mezzo vuoto",la mia fortuna se posso dire cosi',è di aver cominciato a praticarlo nel bel mezzo del cambiamento di impostazione verso il nostro stile,quindi non avendo vissuto il vecchio metodo non saprei spiegare la differenza.La parte teorica sotto alcuni aspetti non mi è nuova,per il semplice fatto che alcune cose ce le ricorda sempre il nostro Maestro,e che dovrebbero essere sempre ripetute e fatte,come ha ripetuto Luca Bizzi,fino alla morte,la base e i fondamentali.Ovviamente giusto sapere che stile stiamo facendo,dove nasce ecc..Anche sulla parte tecnica c'è molto da fare,il miglior rimedio per sentire le tecniche dentro di noi ed esprimerle sono ovviamente i fonfamentali e la continuità.Nei doppi pugnali si ricordano molto alcuni monvimenti del wu shin bo(scusate se non è scritto giusto)e il classico movimento delle braccia del meihua.Per me parlare della struttura del corpo e dello sviluppo delle forze è ancora presto dal mio punto di vista,non riesco ancora ad esprimerle,ottimo motivo per andare alla ricerca e di lavorarci di più.E' un discorso abbastanza complesso.Comunque posso dire orgogliosamente che mi piace questo stile per la sua complessità e per i continui stimoli di ricerca e il rispetto.

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  2. Credo che ci sarebbero parecchie cose da dire su tutto il lavoro che stiamo facendo. Per quanto mi riguarda inizio sottoscrivendo in pieno quello che ha detto Omar!

    Io che ho iniziato seppur per un breve periodo con "il vecchio metodo", noto enormi differenze nel modo di muoversi in generale. tutto il modo di sviluppare la forza non era assolutamente previsto, in particolare l'uso della schiena che non era minimamente contemplato. il processo per apprendere tutti i movimenti sarà sicuramente lungo e difficoltoso, però man mano che si assorbe un modo di muoversi o un impostazione, la si tende a riportare laddove possibile anche in altre forme, e si notano dei miglioramenti. una cosa in particolare ho notato nell'esecuzione della forma, soprattutto quando la si fa in modo "intenso" (ad esempio in gara). Prima arrivavo alla fine con stanchezza ma anche con una stanchezza "distruttiva". mi spiego meglio: nella forma della lancia (ad esempio) per come veniva eseguita fino a qualche mese fa, senza un metodo preciso, arrivavo alla fine della forma con il braccio e la spalla che comanda i movimenti quasi al limite della contrazione; cercando di riprodurre il movimento con l'ausilio della schiena invece, si riduce il carico sulla spalla e alla fine si ha solo la stanchezza da sforzo. Questo mi ha dato la dimostrazione di quello che dice sempre il mestro, dobbiamo essere noi che impariamo ad usare il corpo per fare quello che vogliamo (colpo o tecnica di arma) e non farci trascinare dalla tecnica o dall'arma. il lavoro che dobbiamo fare e proprio questo, un po quello che mi sembra possa essere il sunto anche di quello che ha spiegato il maestro Bizzi allo stage, ricercare la concretezza, capire come muoverci, conoscere a pieno le potenzialita del nostro corpo e "riempire il vaso".

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  3. A me è piaciuto un sacco, sia la parte teorica che pratica, e la forma è bella anche per la complessità di alcuni passaggi.
    Poi devo dire, e questo l'ho sempre detto al Maestro, che il nuovo percorso intrapreso mi piace di più del vecchio metodo, perchè rispetta molte più regole e parametri di quello che dovrebbe essere il movimento ( naturale ) del corpo, cosa che nello stile praticato prima non si vedeva, o meglio, si sapeva che c'erano determinati passaggi ma venivano sfumati per andare più veloci.
    Adesso se non rispetti il corretto movimento che deve fare il corpo per eseguire le tecniche, muovi in lungo, in largo, a destra e sinistra il corpo ma non ottieni nulla.
    mi è piaciuto il Maestro Bizzi quando ha detto le stesse identiche cose che il nostro Maestro ripete da anni ad alcune persone, e cioè; è innutile soffermarsi sulla meno così e il dito cosà, e non si guarda ciò che veramente è importante e mi fermo qui.....
    Finisco col dire che adesso mi ci trovo di più in quello che faccio, poi il resto lo avete già detto voi e sono pienamente daccordo....

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  4. il metodo della scuola Chang,non fà altro che rinpinzare di forme lo studente senza dare però alcun senso logico all'esercizio,il wushu è come un forziere pieno di monete,per aprirlo ci vuole una chiave,non altre monete, è quindi inutile continuare ad imparare forme,per fare cosa poi ,per dimostrare quanto siamo abili?veloci?sciolti?diventando della paglia,che subito prende fuoco,ma al tempo stesso subito si consuma,no,bisogna esercitarsi in continuazione,tenendo ben presenti le regole,i princìpi.
    la teoria si tramuta in pratica solo con l'esecuzione ininterrotta di gestualità precise,un'ora di singoli esercizi conta più di un mese di forme,come abbiamo potuto constatare anche nella Shuang bi shou ci sono movimenti,ricerca delle forze,catene cinetiche che non possono essere espresse senza lo studio delle singole figure e dell'aiuto di un maestro,possiamo imitare i gesti di qualcuno,ma non possiamo comprendere le sue sensazioni,quindifacciamo tesoro di ciò che il M° Bizzi ci ha dato,supportanto il tutto con determinazione e studio delle basi

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