martedì 16 marzo 2010

altro esempio di stupidario marziale

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7 commenti:

  1. questo succede in due casi.
    1° quando ci si inventa le cose senza la benche minima esperienza.
    2° quando si pratica senza sapere cosa si pratica.
    in sostanza ci sono persone che raccolgono un pò qui ed un pò la,arrabbattandosi in qualche modo,senza avere la benchè minima idea di ciò che stiano facendo,senza parlare della storia o dei principi che muovono l'arte marziale.
    tanto il kung fu è kung fu.
    Ed è cosi che nascono maestri dalle mille tecniche che manco sanno da dove arrivano e che alla domanda "ma come si chiama questa tecnica" sono capaci di rispondere...
    "quale tecnica??"

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  2. In questo caso aggiungerei che chi scrive ha seri problemi di lingua italiana, perchè oltre ad alcuni errori di grammatica non si capisce una beneamata cippa di quello che vuole dire.

    il primo mi da l'impressione di avere appreso da fonti sbagliate, il secondo ha counfuso forse la realtà con la mitizzazione delle arti marziali.

    Io in questo senso ho un dubbio/domanda: dato che le arti marziali hanno origine tantissimi anni fa, per effetto dei contesti storici in cui si sono sviuppati (assenza di scrittura, relativa ignoranza delle masse, ecc..) è possibile che si siano perse le linee guide dell'arte marziale nei confronti di una eccessiva mitizzazione o eccessiva complicazione causata dalla mancanza di un riferimento scritto e dai troppi maestri intercorsi tra l'origine di uno stile e oggi?

    mi spiego: della serie io capisco un problema (atteggiamento del corpo nel caso) è sono in grado di metterlo in atto, ma siccome non ho i mezzi per tramandarlo (scrittura) o semplicemente non sono in grado di insegnarlo all'allievo formero un successivo maestro che in difficolta rielabora l'arte e la cambia. se questo cambiamento è in negativo rischio di allontanarmi dal concetto iniziale (magari complicandolo).

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  3. ...posso dirmi allibito...per quel poco che ne so ho intuito che quello che è stato scritto (per giunta molto male) potrebbe passare per la trama di un film (nel caso della mantide atea o di un copia incolla fatto alla "carlona" nel caso del primo testo)...
    @simù: penso che il cambiamento e l'evoluzione del wushu sarebbe stato inevitabile anche se avessero codificato gli stili in forma scritta fin da subito perchè difficilmente troverai due persone che riescono a muoversi allo stesso modo; di fatti (correggetemi se scrivo una stupidaggine) ognuno adatta l'arte marziale al proprio corpo in base alle proprie possibilità ma l'importante è non uscire dai parametri di base previsti dallo stile(ovviamente questo non vuol dire che si possono stravolgere le forme a proprio piacimento).

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  4. in un certo senso il nostro "Wolwie" a colto nel segno,purtroppo il fatto che il KF si sia trasmesso oralmente a sicuramente giocato a sfavore,a completare l'opera ci ha pensato l'immaginifico cinese,ma l'aprossimazione poteva essere la norma nell'occidente della prima metà del xx secolo,ora non è più cos'ì.
    In Cina studiosi e maestri stanno facendo un lavoro di certosina qualità,riportando alla luce scritti e documenti antichi di secoli,la telematica e la possibilità di accedere in luoghi preclusi fino a qualche tempo fà,ha dato la possibilità di accedere a più informazioni.
    Il problema secondo mè rimane sempre lo stesso,troppe persone che non hanno una cultura marziale(inteso nel senso più ampio del termine)vogliono ricavarsi un angolino tutto loro,vuoi per vanità,vuoi perchè per loro è un modo per rivalersi,o per mille altri motivi non fanno altro che aumentare la confusione rendendosi anche un pò ridicoli nel momento in cui devono sostenere una discussione o frispondere a qualcuno durante una lezione,ma sopratutto mettono in ridicolo l'arte che pretendono di insegnare.

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  5. ma veniamo allo specifico.
    Tang Lang;non significa mantide religiosa,significa semplicemente mantide (di Lang:nome del M° codificatore),la definizione "religiosa"è un assunto che viene dall'occidente perchè le zampe sembrano unite come se l'insetto stesse pregando,ma in cina questa definizione non esiste,quindi non esiste la mantide religiosa,ma solo lo stile mantide.
    Da dove viene questa assurda storiella della mantide atea se non dalla fantasia di qualcuno?
    per prima cosa se "atea"perchè mettere i vari simboli religiosi tutti in un unico simbolo,sarebbe più coerente non metterne nessuno,secondo,non credo che all'epoca della codifica dello stile in Cina si sapesse cosa fossero gli ebrei e tantomeno la stella di David,forse la croce,ma anche qui avrei dei dubbi sull'interpretazione cinese dei valori cristiani,eppoi secondo la descrizione dello stemma dovrebbe esserci anche il "tao"che io non vedo,forse perchè il Tao non si può descrivere a parole,infatti i taoisti per identificarlo usano il Taijidou,ovvero lo Yin e lo Yang,che non vedo.
    Mancano dei personaggi a questa storia per essere effettivamente equilibrati,che sò,un Buddah,Vishnu,Manitou,Allah,Akenaton,Amon ra,Odino(ciao babbo).
    Le bugie hanno le gambe corte

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  6. Un saluto affettuoso al babbo del maestro!!
    ma scusate...non per forza il mutamento di un'arte marziale deve essere negativo, mica all'inizio c'erano persino dei tipi di lotta in cui ci si prendeva solamente a testate (nn ricordo il nome)... direi che abbiamo fatto enormi passi avanti, poi certo, le erbacce crescono ovunque, questo si sa...

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  7. Certo,Matteo.Il discorso sulla mutabilità è corretto,nessuno dice che non si possano apportare modifiche ad uno stile,così come nella pittura esistono molti metodi per fare un dipinto,lo stesso vale per il Kf, i colori primari sono 3, sebbene le sfumature siano innumerevoli queste esistono perché esistono dei colori”elementari”,tutto il resto quindi diventa complementare,poi possiamo usare la tinta o la sfumatura che più ci piace,quella che risalta di più o raggiunge l’effetto che cerchiamo,allo stesso modo l’arte marziale,il corpo è uno e si muove in tre dimensioni(almeno quelle conosciute),ora;noi come dei bravi artisti dobbiamo riconoscere quali siano i colori basilari,sapere il loro nome,sapere con cosa vengono prodotti,da dove arrivano,quali sono le loro caratteristiche oggettive,quali risultati possono darmi e quindi capire se per il nostro scopo è meglio l’acrilico,l’acquerello,la tempera o l’olio e solo successivamente trasferire su tela le infinite tonalità e dare vita ad una nuova creazione,con consapevolezza però,con la perizia datami dallo studio delle basi che seppur millenarie sono sempre le stesse ed immutate,al contrario invece dello stile grafico che ogni buon pittore si è dato,attraverso la scoperta di nuovi metodi,materiali e idee,trasformando, sia nel bene che nel male, fin dagli inizi della pittura il proprio modo di usare i colori ed il tratto e fissare indelebilmente su vari supporti la propria emozione… i colori sono sempre 3,purtroppo però e mi ripeto,sono pochi a saperlo,ma ancora meno a creare le giuste tonalità,ma al contrario il risultato è un pasticcio… io non ho ancora imparato a dipingere bene,per ora mi esercito pastrocchiando per bene <@_@>

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